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RIPROPONIAMO AI NOSTRI LETTORI IL SESSANTASETTESIMO EPISODIO DI SUPERMEGABOY!

Supermegaboy - episodio 67Era una notte d’inizio autunno a Firenze City, quando un’ombra si mosse furtiva sul tetto di una casa, poi volteggiò sulla cima di una chiesa e infine si appollaiò sul campanile più alto della città. Per un istante – ma solo per un istante, mi raccomando – la fioca luce di un lampione baluginò su un volto mascherato: ebbene sì, era lui – rullo di tamburi e kazoo – l’unico, inimitabile, fantasmagorico Supermegaboy! Il quale Supermegaboy disse una frase adatta al momento: «È notte» e poi scomparve ancora lungo una grondaia. Di solito nella testa dei supereroi ci sono tanti pensieri, ma nella testa di Supermegaboy ce n’era solo uno: raggiungere l’Old Palace, liberare la povera Geronima Pepper, farla pagare al sindaco Maramao Babonzi, poi passare a Brutus Dexter, ricercare Adalberto e Guendalina... Ma questo pensiero divenne troppo gravoso per Supermegaboy, che perse la concentrazione e rovinò su una siepe d’alloro. Ma niente poteva fermarlo, e così il nostro eroe disse a se stesso che era meglio smettere di pensare, e con gran sollievo si accorse che questo gli riusciva benissimo. E così, rinvigorito e sorridente, Leggi tutto →

RIPROPONIAMO AI NOSTRI LETTORI IL CINQUANTASETTESIMO EPISODIO DI SUPERMEGABOY!

 

In una stanza segreta dell’Old Palace, a Firenze City, Maramao Babonzi e Brutus Dexter hanno assistito allo schianto dell’astronave.

“Evviva” esulta il sindaco. “Così in un colpo solo ci siamo liberati di due supereroi e di un genio informatico”

“Uhm, fossi in te aspetterei a cantare vittoria” risponde Brutus Dexter.

“Oh, no” piange disperata Geronima Pepper. “Povero Supermegaboy, boh, boh, boh”

“Ehi ma cos’è quello?” dice Brutus avvicinandosi al monitor.

“Molto strano, se queste immagini non giungessero dallo spazio, direi che si tratta di una specie di pecora”

“Dev’essere quello strano animale che seguiva Adalberto” dice Maramao. “A quanto pare si è salvato”

“Non per molto” ride Brutus. “Darò ordine ai miei soldati di ucciderlo”

“Non rimarrà niente di quei bastardi, ah, ah, ah, ah”