RIPROPONIAMO AI NOSTRI LETTORI IL TRENTATREESIMO EPISODIO DI SUPERMEGABOY!
Era una notte di fine autunno a Firenze City, e mentre Gozzallo fuggiva ferito per le strade del centro distruggendo palazzi e automobili e creando il panico fra la popolazione, Brutus Dexter e il sindaco Maramao Babonzi comparvero ben vestiti e sorridenti dietro una grande scrivania, e davanti a loro un nugolo di giornalisti inferociti chiedeva urlando cos’avessero intenzione di fare per risolvere la situazione, al che Dexter esclamò che la colpa non era loro ma che il temibile mostro Gozzallo era stato risvegliato dagli esperimenti che Supermegaboy e il suo amico Adalberto Nabucco avevano condotto vicino al fiume, e a sentire quelle parole tutti dissero ‘Davvero?’, e anche il sindaco disse ‘Davvero?’, e quando Dexter gli tirò un calcio sugli stinchi subito Babonzi si riebbe e disse: ‘Sì, sì, la colpa è tutta di Supermegaboy e del genio informatico, ed è per questo che le forze di polizia hanno già arrestato l’eroe mascherato e presto metteranno le mani anche su Adalberto Nabucco che probabilmente è scappato per paura di essere arrestato’, e Dexter dette una pacca amichevole a Babonzi ‘Bravo sindaco! E adesso, cari amici giornalisti e miei dipendenti, vorrei offrirvi un piccolo banchetto con tartine e bevande analcoliche’, e subito a quelle parole tutti i giornalisti riacquistarono il sorriso e si gettarono sulle vettovaglie, e intanto alla centrale di polizia, in una piccola cella poco illuminata, furono rinchiusi Supermegaboy e il lama, mentre in una gabbietta accanto fu confinato l’Arpax tarzanellus che però continuava a puntare col becco i due, ‘Speriamo che almeno Adalberto sia riuscito a mettersi in salvo’ sospirò Supermegaboy, e intanto il genio informatico girellava per il centro e vedeva solo macerie e gente che fuggiva e si chiedeva cosa stesse accadendo, finché si ritrovò proprio davanti al negozio di fiori all’angolo, e là c’era Geronima Pepper che annaffiava i fiori e le piante sistemate sul marciapiede, ed esclamò: ‘Ehilà Geronima come va?’, e quella lo risalutò dicendogli che andava bene anche se, a dire il vero, quel pomeriggio non era riuscita a vendere nulla perché le persone andavano di corsa ‘Chissà come mai?’, e infatti proprio in quell’istante le sgusciarono davanti due persone con i vestiti strappati che urlavano dal terrore, Leggi tutto →