Era una notte di fine estate nel Mugelloshire quando Supermegaboy ed Ecokid, affacciandosi dalla finestrella del magazzino in cui erano nascosti, videro con terrore che tutte le persone presenti alla sagra si stavano trasformando in scimmioni verdi e si mettevano poi a girellare per la campagna sotto la luce lunare emettendo con accento ucraino una nenia di “uh” e di “ah” semigutturali, al che Ecokid sussurrò che quello era il vero aspetto dei Deteuroni e che l’unico modo per salvare la pelle era rimanere lì dentro in assoluto silenzio aspettando il momento giusto per sgattaiolare via, ma proprio in quell’istante si accorsero con sgomento che là fuori, a girellare insieme ai Deteuroni, c’era anche Adalberto Nabucco che grondava vino e cantava a squarciagola “Svegliatevi dal sonno, 'briaconi, ché giunta l’è per noi la gran cuccagna”, interrotta da portentosi ruggiti di stomaco, al che Ecokid strinse i pugni e con le lacrime agli occhi disse che per il genio informatico era ormai giunta la fine perché i Deteuroni l’avrebbero sicuramente ucciso o trasportato sulle proprie astronavi, ma Supermegaboy lo rassicurò dicendo che Adalberto, anche se alterato dall’alcol, era pur sempre maestro di pratica zen e sensei maximo nell’antica arte nunjutsu della furtività, e che quindi era pronto a scommettere che il genio informatico non avrebbe mai fatto niente per essere notato dai Deteuroni, ma fu proprio in quel momento che Adalberto, dopo aver urlato un “Bada chi c’è!” si scagliò barcollando su Sdong, lo abbracciò con il braccio sinistro da dietro e, tenendolo ben fermo per le spalle, con il braccio destro gli acchiappò un lembino di biancheria che gli usciva dai pantaloni, e mentre i Leggi tutto →